Capperi!!!
Occhio a quelli di Pantelleria che credevi…a Pantelleria l’agricoltura eroica non si ferma solo alla vite da cui nasce il famoso Passito di Pantelleria DOP Bagghiu e Don Klocks, altri sono i prodotti caratteristici, tutti accumunati da agricoltura eroica, tempo e passione ad esempio quella dei Capperi di Pantelleria.
Il Cappero Pantesco si distingue dagli altri (siciliani e non) per l’intensità dei profumi e per il suo gusto spiccato.
Vi siete mai chiesti che parte della pianta è il cappero che tutti troviamo in pizze pani sughi etc? Quello che noi mangiamo non è il frutto della pianta del Cappero ma è il fiore non ancora sbocciato, il cosiddetto bocciolo.
La pianta di Cappero è un alberello (proprio come quello di zibibbo, non necessita fortunatamente le stesse accortezze) che, dalla primavera all’autunno, produce i capperi lungo i propri rami che possono raggiungere anche i due metri di lunghezza. È anche una pianta spontanea: non è cosi difficile girare per l’isola e trovare piante nei muri a secco.
Il frutto della pianta del cappero viene chiamato cucuncio. Il cucuncio quindi, porta la semenza che serve a garantire la sopravvivenza della specie.
Come per la vendemmia, anche la raccolta dei capperi è una pratica rigorosamente manuale ed eroica, una volta raccolti i piccoli boccioli, tutto viene messo sotto salamoia con sale marino per almeno 20 giorni così da addolcire e rendere unico e spiccato il gusto ed il profumo.